La nutraceutica nella malattia diverticolare: studio traslazionale sugli effetti antinfiammatori ed antiossidanti di alimenti funzionali

Anno
2017
Proponente Carola Severi - Professore Associato
Sottosettore ERC del proponente del progetto
Componenti gruppo di ricerca
Componente Categoria
Luciano Izzo Componenti il gruppo di ricerca
Componente Qualifica Struttura Categoria
Lucia PALLOTTA borsista DIP. MEDICINA INTERNA E SPECIALITA' MEDICHE Altro personale Sapienza o esterni
Abstract

La malattia diverticolare è un disordine multifattoriale con ampio spettro di presentazione clinica che può variare dalla diverticolosi, cioè dalla sola presenza di diverticoli, alla forma complicata caratterizzata dalla presenza di ascessi e/o stenosi. A tutt'oggi, non è stata ancora chiarita la storia naturale di questa patologia né il ruolo dei diversi fattori eziopatogenetici, sebbene un ruolo cardine sembra essere svolto da alterazioni motorie, dall'infiammazione e dal remodelling tissutale. Recenti evidenze indicano un importante ruolo del tipo di dieta nella prevenzione delle complicanze della malattia diverticolare, suggerendo un ruolo terapeutico degli interventi dietetici e della nutraceutica nella gestione di questa patologia. Tra le molecole chiave in quest'ambito vi sono gli acidi grassi a catena corta, prodotti nel colon dalla fermentazione batterica dei carboidrati presenti nella dieta e gli antiossidanti contenuti nel grano saraceno.
L'obiettivo del progetto è quello di valutare in vivo ed in vitro il possibile effetto terapeutico di alcuni alimenti funzionali sulla malattia diverticolare. In vitro, l'obiettivo è di stabilire la possibile reversibilità del quadro infiammatorio/ossidativo riscontrato a livello tissutale (mucosa e muscolatura colica) in presenza di SCFA o di loro agonisti recettoriali sintetici e/o di molecole antiossidanti. In vivo, l'obiettivo è quello di valutare la risposta terapeutica ad una dieta con supplemento di alimenti funzionali arricchiti di inulina o di grano saraceno per stabilire la fattibilità di uno studio controllato e calcolare la dimensione del campione richiesto per una adeguata potenza dello studio stesso. End-points dell'efficacia saranno la riduzione del quadro sintomatologico e le modificazioni dei markers circolanti indicativi dello stato ossidativo/ infiammatorio circolante.

ERC
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