La più antica traduzione francese del De diligendo Deo di Bernardo di Chiaravalle. Edizione e studio del manoscritto, con un saggio sul sistema lessicale e sintattico-traduttologico.

Anno
2017
Proponente Ilaria Lavorato - Assegnista di ricerca
Sottosettore ERC del proponente del progetto
Componenti gruppo di ricerca
Componente Categoria
Gioia Paradisi Tutor di riferimento
Abstract

Il progetto mira all'edizione e allo studio della più antica traduzione oitanica del De diligendo Deo di Bernardo di Chiaravalle. La pubblicazione di un testo critico, che tenga conto delle specificità dell'oggetto e delle modalità di traduzione in esso individuabili, consentirà di far conoscere alla comunità scientifica un'opera, ancora inedita, strettamente legata alla fortuna di un trattato fondamentale per la storia della spiritualità occidentale e permetterà di impostare criticamente lo studio dei primi esempi di prosa letteraria volgare e del loro lessico.
Si descriverà dettagliatamente l'unico testimone, il ms. V del Musée Dobrée di Nantes, una delle rare sillogi di testi volgari databile tra fine XII e inizio XIII secolo. L'analisi paleografica e codicologica sarà completata dall'esame delle correzioni in inchiostro rosso presenti nel manoscritto, considerate da Durville frutto di una revisione seriore basata su un codice latino.
I tratti fonetici e morfologici dell'opera collimano con le precedenti descrizioni della scripta vallone; merita invece di essere sviluppata l'analisi del sistema lessicale e di quello sintattico-traduttologico.
Il lessico, ricco di hapax e neologismi, sarà analizzato in rapporto al testo latino e al gruppo di traduzioni coeve prodotte in monasteri cisterciensi del Nord-Est del dominio d'oïl. Lo studio cercherà di individuare le modalità di costituzione di un vocabolario astratto in una lingua che nel XII secolo conserva ancora un forte carattere pragmatico.
Nel sistema sintattico, in cui costrutti tipicamente romanzi si affiancano a calchi latini, appare notevole la presenza di strutture "a-sintattiche" (discordanze di genere, discordanze tra preposizione e modo verbale, anacoluti), forse legate ad un meccanismo traduttologico che talvolta parrebbe procedere per pericopi. Date le implicazioni ecdotiche che una tale ipotesi comporta, si approfondirà la questione attraverso la comparazione con i volgarizzamenti monastici coevi.

ERC
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