La bronchiolite acuta virale: importanza della definizione
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Fabio Midulla | Tutor di riferimento |
La bronchiolite oltre ad essere la principale causa di infezione delle basse vie aeree in bambini al di sotto dell'anno di vita e la maggiore causa di morbidità e mortalità in questa fascia di età, è anche associata alla comparsa di wheezing in età prescolare ed asma. La diagnosi rimane clinica.
Sebbene sia conosciuta da oltre 100 anni e nonostante molti studi siano stati condotti per individuare un trattamento adeguato, l'unica terapia universalmente accettata è quella di supporto alla ventilazione respiratoria e all'alimentazione.
La valutazione dell'efficacia di una terapia e dell'associazione con la bronchite asmatica e l'asma sono spesso discordanti in letteratura, perché gli studi utilizzano differenti definizioni di bronchiolite: secondo le linee guida nordamericane l'età dei pazienti può variare da 1 a 24 mesi, mentre le linee guida europee fissano a 12 mesi il limite massimo per la diagnosi, comprendendo quindi un gruppo più omogeneo di pazienti.
Lo scopo dello studio è quello di valutare se vi sono differenze cliniche, radiografiche, eziologiche, demografiche e di laboratorio nei bambini precedentemente sani, ricoverati per bronchiolite divisi per gruppi di età: 0-6 mesi, 6-12 mesi 12 -24 mesi.
A tal proposito verranno arruolati bambini di età inferiore ai 2 anni, precedentemente sani, ricoverati per bronchiolite (definita in base alle linee guida nordamericane come primo episodiodi wheezing virale sotto i 24 mesi). Ciascun paziente all'ingresso in reparto eseguirà un aspirato nasale su cui verrà eseguita una RT-PCR con un pannello di 14 virus respiratori. A ciascun paziente verrà assegnato un codice identificativo e verrà compilata una scheda contenente informazioni circa l'etnia, l'anamnesi patologica remota, fisiologica e prossima, i dati clinici, laboratoristici e della radiografia del torace.