Il carcinoma ovarico e le terapie oncologiche di fine vita: cronicizzazione della chemioterapia, stop alle terapie convenzionali e cure palliative. Studio EOLO (End Of Life Ovarian cancer)

Anno
2017
Proponente Innocenza Palaia - Professore Associato
Sottosettore ERC del proponente del progetto
Componenti gruppo di ricerca
Componente Qualifica Struttura Categoria
Massimiliano Mazzotta Assistente Sociale Specialista Direzione Sanitaria Policlinico Umberto I Altro personale Sapienza o esterni
Abstract

Il carcinoma ovarico rappresenta la quinta neoplasia ginecologica più frequente nei paesi occidentali, con un'incidenza di 15/100.000 nuovi casi l'anno e circa 5.000 casi in Italia. La mancanza di uno screening efficace e l'indolenza con cui si sviluppa la neoplasia fanno sì che nella maggior parte dei casi venga diagnosticata in uno stadio avanzato.
La terapia si avvale di:
-chirurgia citoriduttiva ottimale
-chemioterapia adiuvante, (6 cicli a base di platino e taxani)
Nonostante i progressi delle tecniche chirurgiche e l'introduzione di nuovi farmaci,il 70% delle pazienti manifesta una o più recidive di malattia.
Spesso le pazienti vengono sottoposte a cicli di chemioterapia ripetuti, o a multiple chirurgie, con cronicizzazione della patologia.
Esiste un momento in cui le terapie mediche, nonostante la mole di farmaci esistenti e alle loro possibili combinazioni, falliscono, e le pazienti andrebbero indirizzate a terapie di supporto, ma non è facile comprendere quando e perché fermarsi.
In letteratura esistono diversi studi che trattano nei casi di neoplasie non ginecologiche, questa tematica; pochi sono i dati sui tumori ginecologici e in particolare sul tumore ovarico.
I dati sulla chemioterapia, indicano che le possibilità di risposta alla chemioterapia oltre la terza linea nel carcinoma ovarico avanzato è inferiore al 10%.
Gli obiettivi di questo progetto di ricerca sono: analizzare i dati relativi alle nostre pazienti decedute per carcinoma ovarico negli ultimi 10 anni considerando in particolare i trattamenti di fine vita, l'efficacia dei trattamenti aggressivi, i sintomi e segni presentati negli ultimi mesi e l'accesso alle cure palliative.
La seconda parte dello studio, prospettica, si propone,invece, di valutare mediante questionari validati la qualità di vita delle pazienti sottoposte a terapie convenzionali o terapie di palliazione; alcuni questionari verranno somministrati anche ai parenti per verificarne le aspettative e le percezioni.

ERC
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