«Quegli ornamenti più ricchi e più begli che si potesse fare nella difficultà di quell'arte». La decorazione a stucco a Roma tra Cinquecento e Seicento: modelli, influenze, fortuna.

Anno
2017
Proponente -
Struttura
Sottosettore ERC del proponente del progetto
Componenti gruppo di ricerca
Abstract

La ricerca si pone l'obiettivo di attuare una riconsiderazione critica della specificità dello stucco come medium artistico e della progettualità compositiva che da esso deriva nei secoli XVI e XVII. Dal punto di vista topografico, Roma è centro dell'indagine anche se pari attenzione verrà riservata ad altre realtà in rapporto di dipendenza o di reciproca influenza con essa.
L'arco temporale d'analisi si viene a circoscrivere, da un lato, dalla riscoperta della tecnica dello stucco bianco all'antica, e, dall'altro, dalla grande stagione decorativa barocca, la quale riesce a metterne a frutto le potenzialità. Entro questa lunga stagione, una fase di stallo si avverte poco dopo la conclusione del Concilio di Trento: nella Roma sistina infatti, le realizzazioni plastiche vengono rimpiazzate da rappresentazioni illusive, simulate dalla pittura. Tale costatazione impone d'indagare il dibattito sui 'parerga' e sul ruolo dell'immaginazione nella dottrina delle immagini di fine secolo. Un necessario studio dei trattati d'arte e delle teorie estetiche si giustifica alla luce del ricco dibattito sullo statuto delle arti, che si sviluppa nel Cinquecento e si riaccende, in forme nuove e differenti, nel Seicento, con il problema di conciliare la ricezione dell'antico e della tradizione artistica precedente con la fantasia barocca.
Alla base della ricerca vi è la convinzione che le criticità e le problematiche del rapporto con l'Antico, che interessa in maniera estremamente sfaccettata il Cinque ed il Seicento, possa essere indagato anche attraverso il canale dello stucco. Partendo da cantieri ben individuati, Villa Giulia e Palazzo Capodiferro Spada, esempi di due linee di gusto differenti ma convergenti in più punti, è possibile intessere una rete di relazioni urbane, nazionali ed internazionali, che spaziano indietro ed avanti nel tempo, dalla bottega raffaellesca ai grandi cicli barocchi, e affrontare così questioni fondamentali nella teoria artistica della prima età moderna.

ERC
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