L'emodialisi (HD) è associata a complicanze intradialitiche (ipotensione arteriosa, crampi ecc) dovute alla riduzione della volemia con possibile ipossia e ipoperfusione dei parenchimi. Il monitoraggio automatico della pressione arteriosa e del volume ematico aiutano a ridurre gli eventi ma non misurano l'entità dell'ipoperfusione. In terapia intensiva la stima dell'ossigenazione periferica viene fatta con la estrazione periferica di ossigeno (Oxygen-Extraction-Ratio o OER), mediante il rapporto delle saturazioni dell¿ossigeno arterioso e venoso. Un aumento oltre la soglia del 50% è considerato indicativo di shock e di prognosi negativa. Abbiamo misurato l'OER nei pazienti in dialisi in un recente studio clinico pilota. L'OER è aumentato già prima della HD e aumenta di circa il 30% durante la seduta dialitica, superando a volte la soglia diagnostica dello shock anche in assenza di sintomi clinici. Non vi sono dati clinici sul ruolo diagnostico dell'OER in HD, mentre due studi clinici recenti dimostrano un aumento di mortalità nei pazienti che durante HD sviluppano ipossiemia arteriosa. Poiché l'OER si modifica di certo prima di una ipossiemia significativa, è plausibile che la sua misurazione durante la seduta di HD rifletta l'entità dello stress parenchimale e/o la capacità adattativa del paziente alla sottrazione intra HD di volume. E' pertanto possibile ipotizzare che l'OER possa identificate i soggetti che più soffrono lo stress emodinamico della HD e che quindi sviluppano una maggiore mortalità correlata all'HD.
Scopo dello studio è di misurare i valori di OER basali e dopo dialisi in una ampia popolazione di pazienti in HD per verificarne l'associazione con la mortalità per tutte le cause. Gli end-points secondari saranno la morbilità (intesa come eventi cardiovascolari maggiori ed incidenza di ricoveri) e l'incidenza di eventi intradialitici (ipotensione, crampi, nausea e vomito).