Il tempo nel diritto: prospettive di sistema.
Componente | Categoria |
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Maria Zinno | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente il gruppo di ricerca |
Elvira Dinacci | Componenti il gruppo di ricerca |
Alessandro Maurizi | Componenti il gruppo di ricerca |
Il tempo, come lo spazio, non è categoria giuridica, ma fenomeno neutro entro cui opera la giuridicità.
I rapporti giuridici sono naturalmente proiettati nella dimensione temporale al punto che il decorso del tempo si intreccia, inevitabilmente, con esigenze di giustizia, certezza ed effettività di tutela.
La riflessione sulla rilevanza del tempo nel diritto è tema di portata sistematica, che si estende ben oltre i tradizionali confini del diritto civile, incidendo finanche sulla dicotomia tra realtà sostanziale e realtà processuale.
Da questa consapevolezza nasce l'idea di un ripensamento degli istituti della prescrizione e della decadenza, che, muovendo dalle tradizionali differenze in termini di disciplina, oggetto, funzione ed efficacia, indaghi l'esistenza di una ratio nella diversificazione dei due fenomeni, tra cui, al contrario, si avverte omogeneità funzionale.
Il tema si apre a questioni di teoria generale, di cui si vuole superare i preconcetti, che, ad esempio, hanno reso restii a ravvisare ipotesi di nullità soggette a decadenza, e affronta poi nel dettaglio le prescrizioni brevi o brevissime e il moltiplicarsi dei termini di decadenza, di cui si proverà a sviscerare, ove esistente, il razionale fondamento.
L'obiettivo non è di mera speculazione scientifica, ma, al contrario, di concreto valore applicativo, proponendosi di individuare soluzioni nuove e razionali che, in un'ottica di logica semplificazione, contribuiscano ad un'opera di riordino della disciplina, in una prospettiva di riforma dell'intera materia con evidenti ricadute in ambito processuale. D'altronde, se la finalità del processo è il soddisfacimento di interessi concreti, un serio tentativo di deflazione del contenzioso non può limitarsi al piano procedimentale, richiedendo necessariamente un intervento sulle regole sostanziali, al fine di limitare a monte i contrasti, anzitutto proponendo norme ragionevoli nel reciproco coordinamento ed uniformi per fattispecie sostanzialmente simili.