Sindaco o sindaca? Chiara Appendino e Virginia Raggi nelle rappresentazioni della stampa quotidiana italiana: tra sessismo linguistico, agentività delle sindache, stereotipi di genere e trivializzazione della comunicazione.
La ricerca è inquadrata nella tradizione degli studi sulle rappresentazioni sociali, che assume l'opacità del linguaggio e la sua capacità di mascherare i rapporti di potere. Attraverso questa tradizione di ricerca noi esploreremo il linguaggio da una prospettiva socio-psicologica, ipotizzando che la lingua, nella comunicazione politica, possa riprodurre, o contrastare, le regole sociali legate agli stereotipi di genere. Lo studio esplorerà la presenza di specifici dispositivi linguistici operanti nelle rappresentazione di due sindache - Chiara Appendino e Virginia Raggi - nella stampa quotidiana italiana.
L'indagine vuole colmare un gap negli studi italiani, ancora troppo poco sviluppati intorno alle tematiche legate al sessismo linguistico nella comunicazione politica. Tale gap è tanto più importante se si considera che le lingue romanze, di cui l'Italiano è parte, sono molto sensibili alle variazioni grammaticali legate al genere. In particolare l'attenzione sarà centrata sul linguaggio sessista/non sessista e sulla valenza del suo contesto d'uso, sull'agentività esperita dalle due sindache o a queste attribuita dal giornalista, su forme di trivializzazione del linguaggio - con l'uso del solo nome di battesimo -, sul ruolo giocato dall'orientamento ideologico-culturale del quotidiano rispetto al vocabolario utilizzato. Il materiale sotto analisi riguarderà i titoli dedicati alle due sindache da 10 quotidiani italiani di diverso orientamento ideologico-culturale. Le elaborazioni statistiche verrano condotte con diverse tappe del programma SPAD-T per le analisi lessicografiche e del programma SPSS per le analisi dei dati categoriali (come ad es. distribuzione delle frequenze dei titoli per ciascuna delle due sindache, per i 10 quotidiani, per l'uso di forme sessiste o non sessiste, etc.).