Champollion beyond hieroglyphs. The many languages of the Rosetta stone code breaker
Il nostro progetto mira alla pubblicazione e all'analisi filologica, linguistica e storica di un corpus di manoscritti di Jean-François Champollion (1790-1832), il padre dell'egittologia e il decifratore della stele di Rosetta. Il corpus, tuttora inedito, è conservato presso la Biblioteca Comunale di Faenza e presso la Biblioteca Nazionale di Parigi. Una prima catalogazione del fondo conservato a Faenza permette di individuare 228 carte attribuibili sicuramente a Champollion, oltre a 75 fogli di dubbia assegnazione (forse redatti dal suo allievo Francesco Salvolini). Il fondo conservato presso la Biblioteca Nazionale di Parigi si compone di 5 manoscritti, che ammontano a varie centinaia di fogli. Entrambe le raccolte di documenti contengono numerosissime note manoscritte di Champollion e trattano di argomenti filologici, glottologici e archeologici connessi a una grande quantità di lingue orientali antiche, indoeuropee, semitiche e dell'estremo oriente, nonché una serie di lingue antiche e moderne poco conosciute all'epoca e considerate quindi più o meno «esotiche».
Questi documenti, la cui analisi richiede competenze linguistiche, filologiche e paleografiche in numerose campi della linguistica storica e della filologia, promettono di rivelare grandi sorprese, sia riguardo alla biografia scientifica di Champollion, sia riguardo alla storia delle discipline orientalistiche e glottologiche, sia infine alle lingue orientali stesse.
Il presente gruppo di ricerca si pone come scopo la revisione, l'attribuzione e il censimento dei manoscritti; la pubblicazione delle note di Champollion; il commento linguistico e storiografico alle sue note; il recupero di eventuali informazioni nuove sulle lingue oggetto di interesse di Champollion. Ogni ambito linguistico sarà affidato a uno specialista specifico. Il risultato atteso è la pubblicazione a stampa con commento e traduzione delle note di Champollion.