L'attenzione a rischio: l'influenza di fattori sociali ed emotivi sui sistemi attentivi di bambini di madrelingua italiana o provenienti da famiglie migranti (Language-minority)
Numerose ricerche evidenziano un forte legame tra lo stress e le capacità attentive; secondo Posner e Rothbart (2001), l'attenzione è un potente meccanismo di autoregolazione. In particolare, lo sviluppo delle funzioni di orientamento e controllo esecutivo sembra andare di pari passo con lo sviluppo della capacità di autoregolazione. Un recente paradigma (Schibili et al., 2017) ipotizza una visione adattativa dello stress secondo una traiettoria di sviluppo biforcata (BiDeT), che descrive i fattori esterni e interni che modulano i processi di attenzione selettiva, l'apprendimento e l'autoregolazione, inducendo una biforcazione dei possibili risultati verso la resilienza o vulnerabilità di bambini a basso SES. Scopo di questa ricerca è analizzare i diversi fattori che compongono il SES: status occupazionale dei genitori (indice HISEI), livello di istruzione dei genitori (indice PARED) e possesso di alcuni specifici beni materiali, intesi come variabili di prossimità di un contesto economico e culturale favorevole all'apprendimento (indice HOMEPOS) e metterli in relazione con la prestazione di bambini di terza elementare all'ANT test con stimoli sociali e non e con alcuni indicatori di ansia e autostima, allo scopo di individuare i fattori che contribuiscono alla vulnerabilità e alla resilienza. Individuare i fattori di resilienza in bambini con basso SES può aiutare i contesti scolastici nel favorire tali fattori, predisponendo ambienti più consoni all'apprendimento, e sostenendo le famiglie nella costruzione delle condizioni che supportano la resilienza.