Effetti dell'oleoiletanolamide sull'attivazione di aree centrali e sul sitema di neurotrasmissione monoaminergico in un modello sperimentale di "Binge Eating Disorder"
Il binge eating disorder (BED) è la forma più diffusa di disordini del comportamento alimentare (DCA). Caratteristiche di questo DCA sono le cosiddette abbuffate, durante le quali vengono assunte, in un tempo limitato, ingenti quantità di cibo. Di solito gli episodi di BED sono accompagnati da depressione e senso di colpa ed è molto frequente che i pazienti affetti da BED siano anche affetti da altri disturbi psichiatrici come ansia e depressione.
Ad oggi, nessuna terapia può essere definita pienamente efficace nel trattamento del BED. Numerosi studi hanno messo in evidenza alcuni farmaci che potrebbero essere utili per il trattamento del BED: gli inibitori selettivi del reuptake delle serotonina (es. fluoxetina), gli inibitori del reuptake della serotonina e della noradrenalina (es. venlafaxina), i farmaci antiobesità (es. sibutramina) e gli antiepilettici (es. topiramato). Nell'ultimo decennio, è chiaramente emerso come il lipide endogeno di sazietà oleoiletanolamide (OEA) rappresenti un composto potenzialmente valido per il trattamento dei disordini associati al comportamento alimentare.
Studi preliminari hanno messo in evidenza come l'OEA sia in grado di indurre un effetto anti-binge in un modello animale di BED.
Quali siano le aree cerebrali coinvolte nell'effetto anti-binge dell'OEA non è ancora noto, pertanto il primo scopo di tale progetto sarà quello di valutare l'impatto della somministrazione periferica di OEA sul pattern di espressione del gene c-fos (indicativo di attivazione cellulare) di diverse aree cerebrali nel modello animale di BED. Parallelamente a tale indagini saranno, inoltre, valutati i livelli tissutali delle monoamine e dei loro principali metaboliti al fine di determinare gli effetti che il trattamento con OEA possa avere su tali sistemi di neurotrasmissione nel modello di BED.