Emilio Garroni e la "Scuola romana di estetica": il problema dell'esemplarità dell'arte
All'interno del dibattito filosofico nazionale e internazionale il tema del "declino" o della "fine" dell'arte si ripresenta con sempre maggiore insistenza. Nella riflessione filosofica il tema è stato articolato secondo tre direttrici: (1) la "fine della storia" dell'arte; (2) la crisi o "fine dell'arte" in senso stretto; (3) la "crisi" della cultura. Nella società contemporanea assistiamo, infatti, a un processo globalizzato di mercificazione e spettacolarizzazione del reale, che non solo costringe la produzione artistica a fronteggiare meccanismi di impoverimento dell'esperienza estetica, ma che finiscono per minare l'idea stessa di una "cultura" possibile. Diventa dunque necessario ripensare il nesso tra crisi dell'arte e crisi della cultura.
La domanda che muove questo Progetto di ricerca è la seguente: l'arte è ancora un luogo "esemplare" di senso dell'esperienza? È ancora un luogo in cui una società si "riconosce" e attraverso cui è possibile una cultura in senso pieno? Se gli sviluppi dell'arte contemporanea sembrano attestare una perdita di quella "esemplarità" che l'aveva tradizionalmente caratterizzata, la riflessione di Emilio Garroni e della "Scuola romana di estetica" offre una strumentazione adeguata per affrontare queste domande e per analizzare il rapporto tra arte, cultura e società.
Il Progetto di ricerca intende muoversi su un piano "teorico" e su un piano "applicativo":
(1) dal punto di vista più propriamente "teorico", l'obiettivo sarà quello di affrontare il tema dell'esemplarità dell'arte secondo le linee indicate nel Progetto;
(2) dal punto di vista "applicativo" il Progetto mira alla ricognizione sistematica dell'eredità di Emilio Garroni e al riordinamento scientifico del "fondo Garroni", allo scopo di rendere possibile alla comunità nazionale e internazionale la fruizione di un patrimonio scientifico della Sapienza.