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Il dolore post-toracotomia è una delle più severe forme di dolore postoperatorio e l'impiego di una strategia multimodale per il suo trattamento risulta fondamentale per evitare l'insorgenza di complicanze respiratorie postoperatorie e prevenire la sindrome del dolore cronico post-chirurgico (Post-Thoracotomy Pain Syndrome, PTPS). L'epidurale toracica è stata considerata per anni il gold-standard per il controllo di questa tipologia di dolore. Recenti studi hanno messo in discussione il ruolo dell'analgesia epidurale e ci sono evidenze crescenti che le tecniche di anestesia locoregionale possano essere ugualmente efficaci. Una tecnica di più recente descrizione (2016) è l'Erector Spinae Plane block (ESP). Questo blocco interfasciale viene eseguito nella regione toracica posteriore omolateralmente alla sede dell'intervento a livello del processo trasverso T5 (quinta vertebra toracica), marker ecografico del blocco. Il blocco ESP è di facile e sicura esecuzione grazie alla metodica ecoguidata e all'assenza di strutture vascolo-nervose a rischio di danno nelle vicinanze del sito di iniezione. Permette un'analgesia della parete posteriore e antero-laterale toracica e della regione ascellare grazie ad una distribuzione dell'anestetico sia in senso cranio caudale (C7-T8) lungo la fascia tra i muscoli erector spinae e grande romboide, che in senso anteroposteriore, con il blocco delle radici dei nervi toracici spinali. Il blocco ESP è stato decritto nel trattamento del dolore toracico cronico, nel dolore acuto post-toracotomia e post video toracoscopia. Non esistono allo stato attuale studi che ne confrontino l'efficacia con altre metodiche antalgiche nel dolore acuto post-toracotomia. Obiettivo del nostro studio è comparare l'efficacia analgesica di questa nuova tecnica nel controllo del dolore toracico acuto post-toracotomia, il blocco dell'erector spinae, con il trattamento standard utilizzato nel nostro centro di chirurgia toracica, il blocco intercostale intrapleurico