LA CAFFEINA SALIVARE: UN POSSIBILE BIOMARCATORE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DI MALATTIA DI PARKINSON?
La malattia di Parkinson (MdP), dopo la malattia di Alzheimer, rappresenta la patologia neurodegenerativa più frequente nella popolazione anziana. Il marcatore molecolare della MdP è l'accumulo di alpha-synucleina (a-syn) nei neuroni nigrostriatali. La diagnosi di MdP è attualmente basata su criteri clinici. Non esistono, tuttora, biomarcatori che consentano di effettuare diagnosi già nelle fasi precoci di malattia. Pertanto, la ricerca di biomarcatori precoci di malattia risulta di primaria importanza nella MdP.
Vari studi casi-controllo e sperimentali dimostrano che il consumo giornaliero di caffeina è inversamente correlato con il rischio di sviluppare MdP. La caffeina potrebbe esplicare la sua attività neuroprotettiva riducendo l'aggregazione di a-syn a livello nigrostriatale (Ferreira e col., 2017). Livelli di caffeina significativamente ridotti sono stati riscontrati nel siero di pazienti con MdP, anche nelle fasi iniziali della malattia, indipendentemente dalle quantità di caffeina assunta o da differenze in polimorfismi associati al CYP1A2, enzima responsabile del metabolismo della caffeina (Fujimaki e col., 2018). Altri studi hanno dimostrato che la concentrazione di caffeina nel siero e nella saliva sono strettamente correlate (Perera e col., 2010). L'analisi delle concentrazioni di caffeina salivare potrebbe rappresentare un test non invasivo, a basso costo, affidabile e facilmente riproducibile su larga scala per una diagnosi precoce di MdP.
Nel nostro studio ci proponiamo di dosare i livelli di caffeina e dei suoi metaboliti nella saliva di 95 pazienti affetti da MdP di diversa gravità e 95 volontari sani, prima e dopo assunzione orale di caffeina. Saranno indagati fattori legati al sesso, età, esposizione a farmaci e alimenti in grado di modulare l'attività enzimatica del CYP1A2 e la gravità di malattia. Valuteremo, inoltre, i valori di a-syn salivare, che ipotizziamo risultare inversamente correlati ai livelli di caffeina salivare.