Regia teatrale e romanzo. Aspetti metodologici, questioni storiografiche e analisi dello spettacolo.
Il progetto propone lo studio del romanzo in scena, considerato fenomeno peculiare del teatro occidentale tra XX e XXI secolo. Mettere in scena un romanzo, oltre che una pratica diffusa nei teatri europei fin dalla metà del Settecento, è stata un'esperienza estetica e cognitiva privilegiata da chi, alle soglie della modernità, cercava un linguaggio libero dalla forma drammatica, capace di innescare nuovi processi visivi e di assumere pienamente e autonomamente il senso di un'opera teatrale. Da questo punto di vista è possibile considerare la pratica di adattare romanzi come la spia di un processo di romanzizzazione del teatro inteso come il procedere metodologico e creativo sotteso al lavoro del regista. Si tratta di capire in che modo la lettura del romanzo, nella sua duplice valenza di pratica individuale e performativa, abbia contribuito alla definizione di nuovi linguaggi per scrivere la scena. In una prospettiva storiografica ciò permette di verificare la funzione che il romanzo ha avuto sia nella fase di affermazione e stabilizzazione dell'arte della regia (tra '800 e '900) che nei momenti di crisi e di trasformazione, fino alla declinazione post-moderna del ruolo del regista. Obiettivo del progetto è la definizione di una griglia storico-critica che permetta di catalogare e analizzare le molteplici esperienze artistiche legate alla pratica di mettere in scena il romanzo.