Termoformatura assistita laser di film (foglie) in materiale plastico compostabile per la manifattura di imballaggi mono-uso idonei al contatto alimentare
Le nuove direttive della commissione europea in tema di impatto ambientale da materiale plastico stanno spingendo i produttori a valutare alternative ai materiali plastici convenzionali derivati da fonti non rinnovabili. In tale ambito, un ruolo chiave è giocato dai processi di produzione degli imballaggi mono-uso per impiego alimentare. Ad oggi, tali imballaggi (prevalentemente, piatti, bicchieri, posateria, etc.) sono prodotti per termoformatura di pellicole di materiale plastico (i.e., foglie) basato su polistirene (PS), processato mediante semplici impianti di formatura ad aria compressa e stampo freddo. Tali impianti, largamente disponibili presso gli stabilimenti dei principali player di mercato, non sono in grado di processare foglie prodotte con altri materiali plastici, incluso con materiali plastici compostabili e di bio-derivazione. Tali materiali "bio", pur permettendo una riduzione immediata dell'impatto ambientale in virtù della loro degradabilità, richiedono tecnologie da vuoto e stampi riscaldati per poter essere termoformati. In tale contesto, obiettivo della ricerca è di valutare la possibilità di modificare gli impianti di termoformatura per PS abbinando ad essi delle semplici sorgenti laser in grado di riscaldare la foglia in materiale plastico compostabile e di bio-derivazione prima della stazione di termoformatura, permettendo la successiva formatura del manufatto. Tale processo permetterebbe, in caso di successo della sperimentazione, di adeguare con costo minimo gli impianti esistenti che operano sul PS, consentendo la loro riconversione con materiale compostabile a costi competitivi.