Il disegno d'arte del 2 per cento nell'architettura: dalla "monumentomania" all'integrazione tra arte e architettura tra le due guerre.
I riflessi economici legati alla crisi del 1929 caratterizzano le scelte governative di molti paesi tra i quali gli Stati Uniti che, per risollevare le sorti della produzione, adottano contromisure quali il Public Works of Art Project che sostiene l¿assegnazione di incarichi da parte della committenza pubblica ad artisti professionisti in condizioni economicamente disagiate.
In Europa diverse nazioni, tra le quali l'Italia, adotteranno analoghe iniziative sotto forma di regolamentazione economica ed incentivo ideologico su prestazioni che nelle opere pubbliche, rischiavano di essere sacrificate a causa delle ristrettezze di bilancio. La legge 29 luglio 1949 n.717, Norme per l'arte negli edifici pubblici, nota come legge del 2 per cento in quanto prevedeva l'obbligo di destinare quella percentuale del costo totale di costruzione o ricostruzione di edifici pubblici per l'abbellimento mediante opere d'arte, di fatto abrogò, sostituendola, la Legge 11 maggio 1942 n. 839 che rimase in vigore dal 20 agosto 1942 al 28 ottobre 1949.
Tra i promotori dell'iter legislativo, che mediante un intenso dibattito culturale portò all'approvazione della prima stesura della Legge, Giuseppe Bottai, artefice delle normative di ordine culturale tra le quali la L. 1089, la L. 1497 del 1939, ed appunto la L. 839. Un acceso dibattito al quale parteciparono attivamente intellettuali quali Argan, Buzzatti, Gadda, Montale, Quasimodo, Ungaretti e molti altri, vide impegnati direttamente anche gli architetti più attivi del periodo, primo tra tutti Piacentini. I tanti temi progettuali affrontati nella lunga "stagione dei concorsi" di architettura promossa nel Ventennio ben prima del 1942, a ben vedere, divengono anticipatori della stessa Legge. Opere spesso dichiaratamente propagandistiche ma comunque coerenti, per quanto attiene la corrispondenza tra le scelte tematico-iconografiche e la specifica funzione e identità dei luoghi alla definizione dell'identità architettonica dell'opera progettata.