Civita di Bagnoregio e la monocultura del turismo: analisi e strategie di fuoriuscita

Anno
2018
Proponente Giovanni Attili - Professore Associato
Sottosettore ERC del proponente del progetto
Componenti gruppo di ricerca
Abstract

Negli ultimi anni Civita di Bagnoregio si è trasformata radicalmente: da borgo abbandonato si è scoperta crocevia di flussi turistici transnazionali. Si tratta di un fenomeno che ha conosciuto negli ultimi anni un'accelerazione impressionante: nel 2008 il borgo poteva contare sulla presenza di 42000 turisti; oggi si contano più di 800.000 visitatori. Nonostante la difficoltà d'accesso e l'offerta limitata di servizi, Civita si iscrive dunque a pieno diritto nelle nuove geografie del turismo planetario. Un turismo sedotto dalla visione della "città che muore". E' proprio questa immagine ad aver colonizzato un immaginario collettivo che si è costruito per sovrapposizione/accumulo di rappresentazioni divenute nel tempo potenti dispositivi iconici di cattura turistica.
In questa cornice l'amministrazione locale ha utilizzato l'immagine di Civita e il feticismo del passato come strumenti di marketing territoriale. Il patrimonio storico è diventato oggetto di processi di estetizzazione diffusa che hanno contribuito ad una cristallizzazione del paesaggio. Si tratta di un fenomeno che rischia di trasformare Civita in una cartolina senza vita, un museo a cielo aperto. Oggi quelle forme sociali e produttive che avevano dato vita al borgo sono state progressivamente sostituite da una moltiplicazione di immagini-feticcio veicolate con cura all'interno di un mercato globale sempre più interconnesso. Una mono-cultura del turismo (che si nutre di patrimonializzazione, museificazione e mercificazione) che necessita di una revisione critica radicale attraverso cui poter immaginare strategie di fuoriuscita capaci di restituire sostenibilità e complessità produttiva, sociale e culturale al borgo.

ERC
SH2_9
Keywords:
TURISMO, SOSTENIBILITA¿, POLITICHE PUBBLICHE

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