Closed-loop building materials. L'harvest map come strumento di progetto: prima applicazione in un distretto urbano a Roma
Il progetto dell'ambiente costruito si confronta con un'innovata condizione di processo in cui le risorse materiali sono "progettate" per auto-rigenerarsi, istituendo un nuovo ciclo di vita, ri-fondando le cose e le relazioni fra le cose, i luoghi e i paesaggi (Bocchi 2016). Adottare un approccio circolare, in risposta agli obiettivi comunitari, significa quindi ripensare il processo progettuale e realizzativo tenendo conto dell'intera filiera attraverso: massimizzazione dell'uso di materie/energie rinnovabili e risorse provenienti da riuso e riciclo (input sostenibili); estensione della vita utile del prodotto attraverso eco-design, design for deconstruction e sostituibilità delle componenti; ricorso a piattaforme di sharing della gestione di materiali e prodotti tra diversi utilizzatori; adozione di approcci "product as a service"; valorizzazione del fine vita con strategie di riuso/rigenerazione/riciclo (Ellen McArthur Foundation).
L'approccio operativo della progettazione tecnologica, con apporti interdisciplinari, può consentire una compiuta applicazione della visione Cradle to Cradle all'ambiente costruito, attraverso pratiche di superuse/riuso di componenti e materiali di recupero a grande scala, ovvero non come singola sperimentazione progettuale bensì come opzione tecnica affidabile e replicabile diffusamente a livello di filiera.
L'applicazione dello strumento harvest map su un ambito urbano complesso, il potenziale distretto circolare Tiburtino a Roma, offre un interessante palinsesto per testare la praticabilità del riuso a scala locale, mettendo in loop le risorse materiali già disponibili ed i flussi che deriveranno dalle previste operazioni di recupero edilizio e rigenerazione urbana. Il progetto tecnologico e la prototipazione di un componente di involucro con materiali riutilizzati e decostruibile per il recupero di edifici esistenti, consentiranno di valutare l'incremento della resource productivity e verificare la fattibilità tecnico-economica.