LE VARIAZIONI DELLA PERMEABILITÀ DELLA BARRIERA INTESTINALE NELLA PROGRESSIONE CLINICA DELLA TIROIDITE DI HASHIMOTO
Componente | Categoria |
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Camilla Virili | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Maria Segni | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Patrizia Gargiulo | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Nunzia Brusca | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
La patologia autoimmune più frequente al mondo è la malattia autoimmune tiroidea (2-5% della popolazione in Europa). L' espressività clinica della malattia varia dal mantenimento della condizione di eutiroidismo all'insorgenza di ipofunzione ghiandolare più o meno severa, ma i meccanismi responsabili della conservazione o del declino della funzione ghiandolare non sono noti. Nell'etiopatogenesi di alcune malattie autoimmuni o autoinfiammatorie è stato ipotizzato un ruolo della disbiosi gastrointestinale, come trigger ambientale in soggetti con un genotipo predisponente. La presenza di un' alterazione del microbiota contribuisce infatti alle variazioni di permeabilità della barriera intestinale. Questa barriera modula il traffico di macromolecole che, a sua volta, è spesso responsabile dell' alterazione dell' equilibrio tra la tolleranza immunologica e la risposta immunitaria verso antigeni non-self. Alterazioni della barriera intestinale sono state individuate in numerose patologie autoimmuni gastrointestinali, come le malattie infiammatorie del grosso intestino e la celiachia così come in autoimmunopatie organospecifiche e/o sistemiche. Anche i soggetti con tiroidite di Hashimoto e funzione tiroidea conservata presentano una barriera intestinale più permeabile se paragonati a soggetti normali. Nessuno studio finora ha valutato comparativamente l' impatto delle variazioni dell' omeostasi della barriera gastointestinale nel determinismo e sulla diversa presentazione clinica della tiroidite di Hashimoto. La valutazione della permeabilità intestinale dei nostri pazienti sarà effettuata tramite la misurazione del valore sierico di due analiti: la zonulina e il lipopolisaccaride capsulare. Saranno perciò analizzati i valori di questi due analiti in tre gruppi di soggetti (sani, con tiroidite di Hashimoto in fase eutiroidea od in fase ipofunzionale) nei quali la permeabilità intestinale verrà comparata all'espressività clinica della malattia.