ll progetto mira al recupero dei materiali (vetro ad alta trasmittività, Tedlar e silicio cristallino) e dei metalli (alluminio, argento, rame e acciaio) contenuti nei pannelli fotovoltaici (PF) a fine vita. I PF appartengono ai RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e pongono problemi di smaltimento a causa dell'occupazione di notevole spazio fisico. Alcuni PF sono classificati rifiuti pericolosi e, come tali, devono essere smaltiti in discariche dedicate, di gestione onerosa e di non facile reperibilità. Va osservato che nei prossimi anni aumenterà in modo esponenziale il numero dei PF che arriveranno alla fine del loro ciclo di vita e che il trattamento dei PF, per il recupero dei materiali in essi contenuti, è espressamente richiesto dal Dlg. 49/2014. II progetto si prefigge non solo di risolvere un problema contingente che potrebbe trovare le aziende italiane impreparate ad ottemperare alle disposizioni di legge, ma anche di valutare la possibilità che il costo dello smaltimento in discarica) si trasformi in un ricavo grazie alla separazione e al recupero dei materiali più pregiati. Verranno presi in considerazione i PF al silicio policristallino (i più diffusi). Il processo chimico consisterà di due fasi. La prima fase riguarderà il distacco degli strati dei materiali costituenti il pannello ( vetro, silicio cristallino e plastica) mediante solventi appositi facendo variare la temperatura del processo di dissoluzione e adottando, o meno, un pretrattamento termico prima della soluzione e gli ultrasuoni durante il processo. La seconda fase consisterà nell' attacco chimico dei componenti elettronici per determinhare la concentrazione dei metalli valorizzabili, fra cui l'argento di importanza strategica. Il trattamento per lisciviazione verrà effettuato solo sui componenti individuati come portatori di metalli valorizzabili, consentendo, in tal modo, un risparmio di reagenti, energia e l' uso di apparecchiature più piccole.