Studio dei linfociti T CD4+ a4ß7+ circolanti in pazienti HIV+ in terapia soppressiva cronica per il monitoraggio dell'interazione virus-ospite a livello intestinale: implicazioni in termini di reservoir e attivazione immunitaria
Componente | Categoria |
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Maria Rosa Ciardi | Tutor di riferimento |
La terapia antiretrovirale rappresenta oggi un mezzo efficace per il controllo dell'infezione da HIV, limitando la progressione verso la fase di AIDS. Tuttavia, sono ancora irrisolti: la persistenza del virus nei "reservoirs", la "ongoing replication" in siti privilegiati e il persistente stato di attivazione cronica del sistema immunitario che induce complicanze identificate come patologie non-AIDS correlate (disturbi cardiovascolari, renali, neurocognitivi, metabolici, neoplastici). Emerge la necessità di individuare marcatori precoci per rilevare la presenza di una replicazione persistente di HIV, che alimenta l'immuno-attivazione cronica, e lo sviluppo di strategie in grado di agire su tale meccanismo, interrompendo la "ongoing replication" di HIV. Uno degli approcci più promettenti è rappresentato dallo studio del tessuto linfoide associato alle mucose (MALT) ed in particolare di quello intestinale (GALT). Durante la fase acuta dell'infezione si assiste ad una marcata e persistente deplezione dei linfociti T CD4+ del GALT, fenomeno alla base degli eventi successivi nella patogenesi dell'infezione da HIV, che contribuisce alla traslocazione batterica e l'immuno-attivazione cronica. I processi di migrazione delle cellule immunitarie da e verso l'intestino sono regolati da una serie di recettori di membrana, tra cui l'integrina a4ß7. Un subset di linfociti T CD4+ esprime l'integrina a4ß7 e tali cellule possono ricircolare tra sangue periferico ed intestino in un costante equilibrio dinamico. La nostra ipotesi è che, nei soggetti con infezione da HIV in terapia antiretrovirale, i linfociti T CD4+ a4ß7 ricircolino tra sangue periferico e mucosa intestinale. Quando questi entrano nell'intestino subiscono un processo di attivazione (viste le proprietà co-stimolatorie della subunità a4 dell'integrina) e sostengono la replicazione del virus HIV, con conseguente immuno-attivazione locale e sistemica.