Italy Builds Abroad 1945-1989 è il primo tentativo di rappresentare e riconoscere il carattere dell'architettura italiana al di fuori dai confini nazionali. L'intenzione è individuare i modi e le ragioni di un'attività di progettazione ampia e diversificata rispetto a uno scenario politico e culturale in profonda trasformazione, una partita globale solcata da profonde tensioni ideologiche e diffuse ambizioni di crescita in cui l'Italia avrebbe giocato un ruolo non secondario. A fronte della necessità di inquadrare un fenomeno transnazionale complesso, lo spazio della ricerca si muoverà entro due termini distinti: da un lato figure come Pietro Belluschi, Romaldo Giurgola, Pietro Belluschi e Paolo Soleri, che hanno trovato oltre i confini nazionali una patria d¿adozione dove reinventare la propria pratica progettuale, confrontandosi con le condizioni culturali che la terra straniera proponeva loro; dall'altro progettisti che hanno individuato nell'esportazione e nella manipolazione dei modelli elaborati in Italia una chiave per ridefinire la propria attività professionale - basti pensare a Luigi Moretti in Nord America, Luigi Pellegrin in Medio Oriente, Giò Ponti in America Latina e Asia, Marcello d'Olivo in Africa- . Italy Builds Abroad offre una inedita prospettiva di indagine sulla cultura italiana del progetto, rivolgendosi ai protagonisti che ne hanno consentito la diffusione su scala globale. L'obiettivo è comprendere in che modo il discorso italiano sull'architettura si sia confrontato con il mondo: le traiettorie e i temi sviluppati saranno analizzati attraverso le storie dei progettisti e il carattere delle loro opere. L'esito finale consisterà in un primo inventario-atlante delle architetture realizzate e no, una tassonomia tematica che restituisca il grado di complessità ulteriore che l'incontro con una cultura altra comporta, evidenziando l'intreccio fra condizioni storiche, istanze culturali e ambizioni individuali di cui ogni progetto è espressione.