La stilometria computazionale è un metodo ormai assai diffuso e affermato nell'analisi dei testi letterari medievali, moderni e contemporanei, la cui applicazione sta portando ad acquisizioni nuove e apparentemente stabili anche sul versante delle attribuzioni delle opere anonime, pseudoepigrafe o di sospetta autenticità. Ancora embrionale è, invece, l'applicazione del metodo alle opere delle letterature classiche, che pongono una serie di problematiche specifiche, tali da rendere l'impiego di quegli stessi strumenti, che vengono adottati con successo nell'analisi di testi di epoche successive, non tanto più complesso, quanto maggiormente esposto a dubbi metodologici, e di conseguenza meno sicuro - per quanto si è potuto verificare sino ad ora - nei risultati.
Con il presente progetto ci si propone di mettere alla prova l'applicazione della stilometria computazionale a fini attribuzionistici ai testi letterari latini per mezzo di un esperimento sistematico su larga scala, teso a valutare empiricamente l'efficacia degli strumenti informatici più avanzati e affidabili (in particolare i programmi JGAAP e Jstylo) su un campione il più possibile ampio di testi, sia poetici che prosastici, di sicura attribuzione: si potrà stabilire così, in modo ragionevolmente sicuro e definitivo, se e in che misura gli attuali strumenti siano efficaci in relazione ai testi della letteratura latina classica, elaborando contestualmente i protocolli di analisi più adatti allo scopo; in un secondo momento, una volta stabilita quale sia, in media, la percentuale di attribuzioni corrette di testi sicuri sia possibile raggiungere con il metodo stilometrico, si potrà procedere alla sua applicazione ai molti testi anonimi, pseudoepigrafi o di dubbia autenticità (quali, ad esempio, il commentariolum petitionis attribuito a Quinto Cicerone o l'episodio di Elena nel secondo libro dell'Eneide), fornendo in tal modo un contributo innovativo al plurisecolare dibattito sull'attribuzione di tali opere.