La riabilitazione cognitiva come possibile approccio terapeutico aggiuntivo in pazienti affetti da blefarospasmo: studio pilota clinico e neurofisiologico.
Componente | Categoria |
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Isabella Berardelli | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Gina Ferrazzano | Dottorando/Assegnista/Specializzando componente non strutturato del gruppo di ricerca |
Il blefarospasmo è una forma di distonia focale caratterizzata dalla presenza di contrazioni involontarie del muscolo orbicolare dell'occhio bilaterali e simmetriche di varia durata che limitano l'autonomia e la qualità di vita dei pazienti. I meccanismi fisiopatologici responsabili di tale patologia sono complessi. Si ritiene che su una base di suscettibilità individuale si inseriscano fattori ambientali e o individuali che determinano l'innesco di una alterata funzionalità e connettività di vari circuiti neuronali responsabili della comparsa delle contrazioni involontarie. La terapia attualmente disponibile è la somministrazione di tossina botulinica il cui effetto terapeutico è l'induzione di una denervazione chimica del muscolo iperattivo. In considerazione della ipotesi fisiopatologica del blefarospasmo, inteso come disturbo funzionale di network, sarebbe auspicabile individuare delle strategie terapeutiche in grado di prevenire o revertire l'alterata connettività dei circuiti neuronali coinvolti dalla distonia. In uno studio recente abbiamo osservato come l'esecuzione di un compito di lettura e scrittura fosse in grado di ridurre la durata ed il numero degli spasmi del muscolo orbicolare dell'occhio nei pazienti affetti da blefarospasmo. Tale osservazione ha condotto all'ipotesi che sfruttando l'attivazione dei circuiti neuronali correttamente funzionanti si potesse indurre una rimodulazione "virtuosa" dei circuiti disfunzionali nei pazienti con forme lievi di blefarospasmo in modo da impedire il consolidamento della aberrante connettività neuronale e la progressione di malattia.