Lo scompenso cardiaco e le sue complicanze aritmiche restano a tutt'oggi la prima causa di morbilità e mortalità cardiovascolare nel paziente affetto da beta talassemia. La possibilità di stratificare il rischio aritmico e il rischio di scompenso cardiaco di questi pazienti risulta di vitale importanza. La terapia ferrochelante a cui si sottopone il paziente talassemico routinariamente trasfuso è stata perfezionata nel corso delle ultime due decadi; ciononostante, con l'aumento dell'aspettativa di vita di questi pazienti, le comorbidità cardiologiche aumentano e si inseriscono in un profilo di rischio già aumentato di per sé. La risonanza magnetica cardiaca è in grado di evidenziare la presenza di disfunzione ventricolare e con particolari accorgimenti mette in evidenza la presenza di depositi di ferro, alla base dell'eziopatogenesi dello scompenso dei pazienti talassemici. Tuttavia, la risonanza magnetica resta una metodica non sempre di facile accesso e inevitabilmente più costosa dell'elettrocardiografia e dell'ecocardiocoloDopplergrafia. Pertanto, lo scopo del nostro studio sarà quello di valutare in maniera prospettica i pazienti affetti da beta talassemia provenienti dall'Ambulatorio a loro dedicato presso il servizio di Ematologia di questo nosocomio, sottoponendoli ad esame clinico, elettrocardiografico standard e con valutazione computerizzata dell'ECG per lo studio dell'Heart Rate Variability e di alcune nuove variabili elettrocardiografiche spettrali, correlandole con i dati ecocardiografici sia morfostrutturali che funzionali.
La correlazione della variabili così ottenute consentirà di evidenziare dei profili di rischio cardiovascolare più precisi , evidenziando più precocemente modificazioni della fase di ripolarizzazione del ventricolo sinistro, che preludono ad eventi aritmici anche fatali.
I pazienti più a rischio verranno sottoposte a valutazioni strumentali di II livello e terapie mirate ad evitare le complicanze cardiologiche.