Gli episodi di binge eating, caratterizzati da assunzione di quantità abnormi di cibo appetibile in un breve periodo di tempo, sono caratteristici di individui con diagnosi di binge eating disorder (BED), bulimia nervosa, anoressia e sono frequenti anche tra i soggetti obesi.
Ad oggi mancano trattamenti farmacologici pienamente soddisfacenti. Pertanto, la comprensione dei meccanismi neurochimici, dei circuiti neuronali specifici e delle alterazioni strutturali e funzionali di neuroni e glia nelle vie che regolano l'assunzione compulsiva di cibo è di fondamentale importanza per lo sviluppo di terapie farmacologiche efficaci. Obiettivo del progetto è l'identificazione delle aree cerebrali coinvolte nel BED e lo studio delle eventuali modificazioni morfo-funzionali presenti nei circuiti neuronali e gliali. Sarà usato un modello di BED in cui ratte, con una storia intermittente di restrizioni caloriche, mostrano un comportamento compulsivo di consumo di cibo dopo 15 minuti di esposizione alla vista e all'odore del cibo appetibile. Questo frustration stress attiva anche l'asse dello stress ipotalamo-ipofisi-surrene. Verranno poi effettuati trattamenti farmacologici con composti che agiscono sul CRF e sul sistema dell'ossitocina poiché, recentemente, è stata evidenziata una potenziale interazione tra questi due sistemi suggerendone un suo ruolo critico nel BED. Dato che i disturbi della condotta alimentare sono spesso accompagnati da modificazioni dello stato emotivo, altro obiettivo sarà valutare lo stato ansioso ed il comportamento simil depressivo degli animali. Al termine dei test comportamentali, verranno effettuate le indagini biochimiche e molecolari per meglio comprendere le basi neurobiologiche del BED.
I risultati ottenuti avranno enorme importanza in termini di impatto sulla comprensione e gestione del BED.
Inoltre, questo progetto sarà tra i primi ad estendere le indagini alle possibili alterazioni delle funzioni omeostatiche governate dalle cellule gliali.