Le lesioni del midollo spinale (SCI: spinal cord injury) rappresentano una condizione di disabilità con grande impatto socio-sanitario. In seguito a SCI si ha una compromissione delle funzioni sentivo-motorie ed autonomiche la cui gravità tanto maggiore quanto più alto è il livello della lesione.
Recentemente è stata confutata la prospettiva storica secondo la quale in seguito a SCI sarebbe possibile solo un lieve recupero funzionale. Oggi è chiaro che il midollo spinale possiede caratteristiche di plasticità che gli conferiscono capacità di apprendimento e memoria. Studi preclinici e clinici condotti negli ultimi decenni hanno dimostrato come il midollo spinale sia sensibile all'allenamento. In particolare è stata messa in relazione l'intensità dell'allenamento motorio con il grado di recupero funzionale a livello degli arti inferiori.
La pratica di attività fisica in persone con SCI riveste un ruolo determinante non solo in ambito riabilitativo, ma anche per il mantenimento e/o il recupero di un buono stato di forma psico-fisica, per promuovere ed educare l'individuo all'autonomia, accrescere l'autostima e favorire l'integrazione sociale.
Tuttavia ad oggi gli effetti della pratica regolare di sport sull'attivazione muscolare, sul controllo posturale, sulle attività della vita quotidiana (AVQ) e sull'indipendenza funzionale nelle persone con SCI sono ancora poco chiari.
Lo scopo del presente studio è di valutare quantitativamente gli effetti della pratica regolare di attività fisica in termini di miglioramento delle performance motorie, dell'autonomia nello svolgimento delle normali AVQ e della qualità di vita in persone con SCI.
Le performance motorie verranno analizzate strumentalmente dal punto di vista cinematico con sensori inerziali ed elettromiografia di superficie.
AVQ e qualità di vita verranno analizzate con questionari dedicati (Spinal Cord Injury Independence Measure (SCIM III) - SF-12).