L'architettura del ventennio fascista e la cultura italiana della conservazione. Indagine sulle ragioni, le motivazioni e le modalità che hanno consentito alle architetture e alle opere d'arte costruite sotto il fascismo di preservarsi ed essere ogg...
Componente | Qualifica | Struttura | Categoria |
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Marianna Cortesi | titolare borsa di ricerca | Dipartimento di Storia Disegno e Restauro dell'Architettura | Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca |
Federica Giacomini | Restauratore, dottore di Ricerca | ISCR - Istituto Superiore Conservazione Restauro | Altro personale aggregato Sapienza o esterni, titolari di borse di studio di ricerca |
La cultura italiana della conservazione occupa un ruolo speciale nel contesto europeo e internazionale poiché ha dato forma al paesaggio naturale e urbano attraverso processi di stratificazione e trasformazione delle preesistenze, solo raramente ricorrendo a demolizione e ricostruzioni. L¿elaborazione di un approccio critico fondato sulla conoscenza scientifica e sul giudizio di valore - storico e artistico - delle testimonianze del passato spiega infatti la forte stratificazione del nostro paesaggio urbano e la conservazione delle tracce di ogni epoca, dalle più remote alle più recenti. Con la cultura italiana della conservazione si risponde al quesito posto dalla studiosa statunitense Ruth Ben-Ghiat che si chiede come mai in Italia sopravvivano tanti monumenti del periodo fascista.
Nel contesto culturale italiano il fatto non meraviglia: esso va infatti coniugato con la `resilienza' culturale del nostro paese incline a metabolizzare, piuttosto che a cancellare, il retaggio di testimonianze risalenti ad un momento storico ancora scomodo. Attraverso una quotidiana convivenza, assistiamo da secoli al verificarsi di questo fenomeno, persino a dispetto della contrapposizione fra una persistente damnatio memoriae e opposte tendenze nostalgiche, forse anche per evitare di dover elaborare un approccio critico in attesa che subentri una più comoda prospettiva temporale.
La ricerca intende approfondire il ruolo della cultura della conservazione nel regolare i processi di trasformazione della città e delle sue architetture, di qualsiasi epoca e genere. L¿intento della ricerca, fra storia e restauro dell¿architettura, mira a valorizzare la tenuta della cultura della conoscenza, unica strada capace di arginare le ricorrenti e subdole strategie persuasive e populiste volte ad annientare questo patrimonio, che invece testimonia un periodo nevralgico in cui l¿Italia costruiva coraggiosamente l¿assetto democratico del proprio paese.