DALLA GRANDE GUERRA AL FASCISMO. CONTINUITA' E DISCONTINUITA' NELL'ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO
Componente | Categoria |
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Cesare Pinelli | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Francesca Laura Sigismondi | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Laura Moscati | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Valentina Bertoldi | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Fabio Franceschi | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Maria Teresa Trapasso | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Gianluca Bascherini | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
La Grande Guerra fu uno spartiacque nella storia italiana ed europea. Interrompendo un lungo periodo di pace, essa gettò le basi per la costituzione di nuovi equilibri, sia tra gli Stati coinvolti nel conflitto, sia internamente ad essi, chiudendo definitivamente l'antico regime.
Se su questo dato vi è un sostanziale accordo nella storiografia, va tuttavia analizzato più nel dettaglio quanto le trasformazioni prodotte dalla guerra nell'ordinamento giuridico e nella società italiana siano state profonde e durature. Quanto, cioè, di quell'evento, che rappresentò una vera e propria catastrofe della modernità, sia rintracciabile nell'ordinamento italiano degli anni seguenti in termini di equilibri tra poteri a livello interno ed internazionale, di rapporto Stato-cittadini, di nozione di costituzione, di concetto di libertà politica e di autonomia privata.
In questo senso, gli anni della transizione dalla guerra al Fascismo rappresentano uno snodo essenziale, consentendo di verificare se quello del passaggio dal regime bellico al regime sia stato un semplice scivolamento da una organizzazione militaresca della società ad un sistema politico totalitario, ovvero se fattori di continuità e di discontinuità siano andati intrecciandosi in un percorso non sempre lineare e comunque complesso.
Il dibattito storiografico sul punto, mai sopito, ma mai davvero approfondito sul versante storico-giuridico, è meritevole di essere ravvivato proprio negli anni in cui si svolgerà il progetto (2020-2021): negli anni, cioè, in cui, superata la ricorrenza del centenario della Grande Guerra, conterà esattamente un secolo da quella fatale epoca di transizione della storia italiana.