I Longobardi nel periodo delle migrazioni. Misurazione del rapporto isotopico dello Stronzio come strumento integrativo di indagine delle dinamiche di mobilità nell'età post-classica: il caso studio da La Selvicciola (VT)
Componente | Categoria |
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Francesca Romana Stasolla | Tutor di riferimento |
Le analisi isotopiche dello stronzio effettuate sui tessuti duri dello scheletro hanno guadagnato un posto centrale nello studio della mobilità delle popolazioni umane antiche, offrendo un notevole ampliamento delle fonti storiche. Esiste, infatti, una stretta relazione tra la composizione chimica dei tessuti duri dello scheletro e le dinamiche di mobilità di un individuo. L'isotopo dello stronzio, elemento chimico in traccia, viene ingerito e immagazzinato dal corpo umano fissandosi nei tessuti duri attraverso l'alimentazione. La struttura chimica di questi è, quindi, influenzata da quella del cibo e dell'acqua ingerita, riflesso dell¿ambiente occupato. Scopo di questo progetto è quello di esplorare le dinamiche di mobilità della popolazione longobarda, nello specifico quella sepolta presso il sito de La Selvicciola (VT). Tale necropoli, composta da 100 sepolture e datata tra la metà del IV e gli inizi dell'VIII sec. d.C., è uno dei pochi insediamenti longobardi in Italia centrale con materiale scheletrico. Uno studio parallelo sugli isotopi dello stronzio della necropoli di Povegliano Veronese (VR), condotto durante il mio primo anno di dottorato grazie alla vittoria dell¿assegno per l¿Avvio alla Ricerca (i cui risultati sono in corso di pubblicazione), ha fatto emergere interessanti risultati sulla composizione della popolazione. Nello specifico è stato possibile distinguere la presenza di due gruppi: alloctoni e autoctoni. Le informazioni ricavate sulla mobilità di questi individui hanno trovato riscontro nella tipologia dei corredi rinvenuti nelle sepolture, dove le sepolture datate alle prime fasi della necropoli erano occupate da individui alloctoni. Questa indagine è inquadrata nel Grande Progetto di Ateneo 2018: "Population biology, diseases and mobility: Romans and Longobards in the post-classical era" (resp. Prof. G. Manzi).