Prendendo spunto dall'osservazione del moto di uccelli, pesci e mammiferi, in un processo biomimetico, si vuole progettare, realizzare e provare un modello di velivolo ad ala battente (ornitottero). Tale modello dovrà avere i requisiti di leggerezza e manovrabilità per essere in grado di effettuare un volo reale radiocomandato. Verrà inoltre studiato in dettaglio in galleria del vento al fine di valutarne le prestazioni in termini di forze ed efficienza aerodinamiche, in funzione dei parametri caratteristici del fenomeno (velocità relativa rispetto all'aria, frequenza e ampiezza del battito alare). L'ambito del volo ad ala battente è quello relativo al moto oscillatorio delle superfici alari che genera un flusso non stazionario. Tale dinamica è molto più complessa di quella ad ala fissa degli aerei convenzionali, poiché tramite tale semplice movimento si ha la generazione combinata di portanza e spinta senza l'aggiunta di alcuna componente propulsiva, quale potrebbe fornire un'elica. Proprio per questa peculiarità, insieme ai vantaggi forniti dalle piccole dimensioni, dalle basse velocità di volo e dall'elevata manovrabilità, tale tipologia di velivolo viene oggi considerata nella progettazione di piccoli UAV (Unmanned Aerial Vehicle) da applicare in missioni di soccorso, ricerca e sorveglianza.