La ricerca propone lo studio storico-architettonico di quattro basiliche alto-medievali della città di Capua e le contestuali analisi della vulnerabilità e del rischio antropico e ambientale elaborate nell'ambito del SIT (Sistema Informativo Territoriale) Carta del Rischio.
Dal punto di vista storico-architettonico si intende chiarire, proseguendo una ricerca in parte già avviata, quale sia la specificità del patrimonio capuano costruito nel periodo longobardo, chiarirne il ruolo all¿interno di un contesto culturale complesso ed eterogeneo spesso trascurato dalla storiografia. Si intende prendere a riferimento quattro chiese, tutte nella città di Capua: Santi Rufo e Carponio e Sant¿Angelo in Audoaldis, San Salvatore a Corte e San Michele a Corte, scelte perché rappresentative di una cultura molto locale e poco celebrativa. Tale scelta è guidata dall¿intenzione di indagare la tradizione costruttiva nei suoi aspetti più autentici e radicati, lasciando in secondo piano i grandi cantieri di rappresentanza politica.
L¿idea di affiancare alla lettura storico-architettonica di tali edifici, l¿analisi del rischio cui tali edifici son sottoposti, è sollecitata dalla diffusa disinvoltura con cui la prassi operativa appare alternare disorganicamente interventi diversi, orientati tanto alla trascuratezza quanto all¿interventismo inconsapevole. In questo quadro la ricerca intende sviluppare una consapevolezza del valore del patrimonio culturale inteso nella sua complessità materiale e valoriale, considerando dunque lo stato di conservazione fisico ma anche l¿entità delle trasformazioni vissute nel tempo e l¿autenticità stessa della materia che lo costituisce. L¿intenzione di impiegare la Carta del Rischio risiede nella volontà di corroborare un tipo di tutela del patrimonio storico basata sulla cura ed il monitoraggio costante nella consapevolezza che anche gli interventi di manutenzione se non attentamente calibrati possano essere inaspettatamente invasivi.