Mediterraneo e Baltico. Gli spazi aperti e collettivi della costa e dell'entroterra come dispositivo di rigenerazione urbana nelle regioni a nord e a sud dell'Europa.
Componente | Categoria |
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Donatella Scatena | Componenti strutturati del gruppo di ricerca |
Le nuove modalità di espansione urbana e il conseguente cambiamento delle logiche insediative rappresentano una trasformazione comune, iniziata alla fine degli anni '60 dello scorso secolo, sia nelle grandi capitali del sud dell'Europa che affacciano sul Mediterraneo, sia nelle città baltiche allora ancora sotto il dominio sovietico. Questo cambiamento nel rapporto di densità urbana ha fatto sì che la "compattezza" diventasse sempre meno una prerogativa indispensabile del luogo urbano "quale costruzione sociale e materiale di relazioni, di usi e di spazi" (Malavolta A. R., Il tema della densità nella città contemporanea, Tesi di Dottorato, Università di Camerino). Nella città dello sprawl, dove predomina uno spazio individuale e privato, che caratteristiche avrà lo spazio pubblico? La ricerca si pone il quesito mettendo a confronto due realtà, diverse per clima, dimensioni, sviluppo territoriale, accomunate però da una cultura europea molto più pervasiva di quanto non lascino intravedere le distanze fisiche. La ricerca si soffermerà sull'analisi dello spazio pubblico di città mediterranee (Barcellona, Roma, Atene, per citarne alcune) e città baltiche (Vilnius, Kaunas, Alytus), prima indagando lo spazio pubblico nella città storica, ma senza guardare ad essa in modo nostalgico, in quanto unica portatrice di urbanità; poi spostando l'attenzione sulle grandi conurbazioni moderniste delle periferie e delle aggregazioni costiere spesso anche abusive, che caratterizzano sia il nord sia il sud del nostro continente e dove lo spazio pubblico può definirsi come dispositivo spaziale di ricomposizione di unità di intenti, come substrato che accoglie concentrazioni di flussi e attività. Qui lo spazio pubblico può assolvere "un ruolo connettivale, capace di riportare un'unità provvisoria, lì dove la frattura ha prodotto una lacerazione" (Cortesi I., Il progetto del vuoto. Public Space in Motion 2000-2004).