Infezione da HIV e terapia: studio di parametri virologici e dell'espressione dell' immunità innata associati al raggiungimento e mantenimento della massima soppressione della carica virale
Componente | Categoria |
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Guido Antonelli | Tutor di riferimento |
Con l'introduzione della terapia antiretrovirale (ART), la valutazione dell'HIV-RNA plasmatico rappresenta, insieme alla determinazione del numero dei linfociti CD4, il parametro standard per misurare l'efficacia del trattamento. Grazie alle terapie attualmente disponibili la maggior parte dei pazienti presenta un valore stabile di viremia al di sotto delle 50 copie/mL, definito come soppressione virologica. Tuttavia, è noto che anche in presenza di una terapia soppressiva, quantità minime di virus possono persistere nel plasma (viremia residua, VR). Negli ultimi anni la VR è stata associata al fallimento virologico, all'immunoattivazione e alla progressione della malattia, sottolineando l'importanza di mantenere una soppressione virale completa.
Molti sono gli studi che riportano che la risposta virologica alla terapia ART è influenzata dai livelli di carica virale, dal numero di CD4+ e dal carico di HIV-DNA prima dell'inizio del trattamento, ma ancora oggi rimane da chiarire quali siano i fattori che impediscono ad alcuni pazienti di raggiungere e mantenere la carica virale al massimo della soppressione.
L'obiettivo dello studio è ricercare un possibile marcatore prognostico in grado di predire il raggiungimento e il mantenimento di un valore di viremia non rilevabile durante la terapia ART, studiando le differenze tra i pazienti in completa soppressione virologica e quelli che, nonostante la terapia presentano RV o occasionali/costanti bassi livelli di replicazione virale. A tale scopo, insieme al valore di viremia, verranno analizzati il numero di CD4 iniziali, il tropismo virale, il sottotipo virale, la presenza di mutazioni di resistenza trasmessa, il carico di HIV-DNA, la terapia ART a cui il paziente era stato sottoposto e i livelli di espressione dei geni IFN I.
Ad oggi infatti le dinamiche di abbattimento della viremia non sono state ancora chiarite e il loro studio potrebbe rivelarsi utile nella gestione del paziente HIV+ al momento della diagnosi.