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Il secolo scorso si è caratterizzato per una crescente evoluzione soprattutto nel settore del diritto di famiglia che, più degli altri, ha risentito dei profondi mutamenti della società.
L'analisi di tale evoluzione, caratterizzata da importanti novità legislative che si sono snodate nel corso degli anni, spesso precedute e preparate dall'opera feconda e rinnovatrice della giurisprudenza, non solo nazionale, pone in luce un percorso che ha condotto a considerare, attraverso varie tappe, la famiglia non più e non solo nella sua dimensione istituzionale, ma anche e soprattutto in una dimensione individuale, più attenta agli interessi dei singoli soggetti coinvolti .
Una delle novità di maggior rilievo appare quella della progressiva parificazione nell'ambito della filiazione. In Italia, le riforme del 2012 e del 2013 hanno radicalmente mutato la concezione di famiglia, che oggi non risulta più necessariamente fondata sul matrimonio , come testimoniato ad esempio dal fatto che rilevano i legami di parentela a prescindere dalla fonte da cui essi nascono. L'unificazione dello stato giuridico di figlio ha fatto sì che l'istituto matrimoniale abbia perduto la sua posizione di centralità, avendo il legislatore inteso valorizzare anche altri rapporti affettivi in cui la coppia, intesa come coppia genitoriale, e non coniugale, svolge, oltre che la propria personalità, anche la propria funzione educativa . Si tratta solo di uno dei profili evolutivi nel settore considerato. Il lungo processo di ammodernamento degli istituti del diritto di famiglia, iniziato con l'introduzione del divorzio nel 1970 e con la riforma del 1975, proseguito con la legge sull'affidamento condiviso dei figli e ancora con la legge sulla negoziazione assistita e sul cosiddetto «divorzio breve» , è poi culminato nella riforma in materia di unioni civili e convivenze.