Beheaded Ancestors. Of skulls and stautes in Pre-Pottery Neolithic Jericho

01 Pubblicazione su rivista
Nigro L.
ISSN: 1123-5713

Più di cento anni di scavi a Tell es-Sultan, l’antica Gerico in Palestina, oltre a portare alla luce le vestigia di
una delle più antiche città del Levante nell’Età del Bronzo e del Ferro, hanno contribuito in modo straordinariamente
importante alla conoscenza del periodo Neolitico, quando le comunità umane nella Mezzaluna
Fertile svilupparono un nuovo modello sociale ed economico con l’introduzione dell’agricoltura e dell’allevamento.
Gerico fu, in particolare nel Neolitico Aceramico (10.500-6000 a.C.), un sito guida non solo
per la crescita culturale, ma anche per la concezione ideologica che sostenne le conquiste della “rivoluzione
agricola”. Tra le testimonianze più rappresentative di questo periodo sono 45 crani, quattordici dei quali
modellati in gesso, e alcune statue antropomorfe trovate dalle due missioni britanniche che si succedettero
nel Novecento e dalla missione italo-palestinese della Sapienza che da venti anni (1997-2017) opera nel sito.
L’articolo si concentra sui contesti di rinvenimento di queste prime immagini, nonché sui rituali collegati
alla loro produzione, utilizzazione e sui loro possibili significati, anche in relazione alla pratica del sacrificio.

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