Un approccio integrato e relazionale al metabolismo urbano e alla sua spazialità
Sempre più frequentemente ci troviamo a confrontarci con l’introduzione e la diffusione di categorie interpretative innovative che semplicemente danno nome alla presenza di fenomeni complessi che attraversano la città e l’ambiente urbano e che l’urbanistica e la pianificazione, nella loro declinazione radicata nella cultura della modernità, non hanno saputo per tanto tempo affrontare. O, meglio, ormai da molto tempo se ne conosce l’esistenza (pensiamo, ad esempio, a tutta la questione ambientale), ma si è fatto sempre tendenzialmente ricorso ad approcci consolidati, tipici della pianificazione fisica tradizionale, che mal si adattano a questi problemi, in particolare ad esempio a quelli ambientali.
Molte sono le retoriche che si annidano nell’uso di categorie interpretative innovative e queste bisogna avere ben presenti se vogliamo che effettivamente siano incisive e ci parlino di una reale innovazione nel modo di pensare l’urbanistica. In particolare, bisogna rivolgere una specifica attenzione a quali siano i soggetti sociali protagonisti di questa innovazione e dei processi che vengono attivati. Il protagonismo sociale, che sta effettivamente realizzando oggi questi approcci nel concreto della città, costituisce il vero potenziale di cambiamento e innovazione.