Aspetti edilizi-impiantistici e qualità dell’aria in sala operatoria negli ospedali della Regione Puglia (Progetto IMPACT)

04 Pubblicazione in atti di convegno
D Amico A., Caggiano G., De Giglio O., Apollonio F., Lopuzzo M., Marzella A., Mascipinto S., Rutigliano S., Pousis C., D’Alessandro D., Currà E., Montagna M. T.

INTRODUZIONE
La Regione Puglia ha promosso il progetto IM.PA.C.T. (Improving the health of Patients by supporting dynamiC
healTh systems and new technologies), per valutare gli aspetti igienico-sanitari delle sale operatorie (SO). In
questo ambito sono stati indagate le caratteristiche edilizie e impiantistiche che ne influenzano le prestazioni.
METODI
Lo studio ha coinvolto 35 SO ortopediche [17 con flusso misto (FM), 18 con flusso turbolento (FT)]. Sono
stati condotti rilievi architettonici diretti e indiretti, predisponendo una scheda di rilevamento dei dati edilizi
e impiantistici e un rilievo fotografico e documentale. Le SO sono state suddivise in due categorie in base
alle soluzioni architettoniche e realizzative ricorrenti: tipo A (sale di recente realizzazione o ristrutturazione,
con blocchi funzionali prefabbricati); tipo B (le altre, non ricadenti nella prima categoria). Queste soluzioni
ricorrenti sono state correlate ai risultati microbiologici dell’aria (UFC/m3 ottenuti mediante campionamento
attivo tramite Surface Air System-SAS) per individuare eventuali differenze.
RISULTATI
Le sale di tipo A presentavano volumi mediamente minori [mediana 117 m3, range 81-150], geometrie
regolari in pianta e alzato, disposizione simmetrica delle estrazioni del VCCC, predisposizione delle
attrezzature elettromedicali a soffitto; le sale di tipo B volumi maggiori [mediana 132 m3, range 90-193],
geometrie irregolari in pianta e alzato, disposizione asimmetrica delle estrazioni del VCCC. Nel 97% delle
sale è stata rilevata una Carica Batterica Totale (CBT) entro i limiti raccomandati da ISPESL2009 (180 UFC/m3
per FT): nel 100% delle sale di tipo A, nel 94% tipo B. La CBT delle sale A [mediana 15 UFC/m3, range 3-158]
è risultata inferiore a quella delle sale B [mediana 28 UFC/m3, range 6-206], anche se la differenza non è
apparsa statisticamente significativa. Complessivamente, il numero di persone presenti nelle sale A [media 9,
range 6-11] e B [media 10, range 7-13], rapportato al volume delle SO (persone/m3), mostra una correlazione
statistica con la CBT (ρ=0.38, p<005).
CONCLUSIONI
Nelle sale monitorate si rilevano valori di CBT inferiori ai limiti di riferimento. In quelle di tipo A si osservano
CBT e numero medio di persone inferiori a quelle di tipo B, seppur le differenze non raggiungano la
significatività statistica. Da queste prime osservazioni si potrebbe ipotizzare che le sale di tipo A, a parità
di chirurgia, supportino condizioni organizzative migliori in termini di gestione spaziale, funzionale e
procedurale. Per confermare questa ipotesi sarà opportuno estendere l’indagine ad un numero maggiore di
SO.

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