Simulazione numerica dell'evento alluvionale nell'area romana del dicembre 2008
Uno degli obiettivi principali per l’ingegneria idraulica ed ambientale è, sicuramente, la mitigazione del Rischio Idraulico. Da più di un decennio è divenuta prioritaria, fra le strategie dell’UE, la gestione efficiente degli eventi alluvionali, che rappresentano una delle principali minacce per la società contemporanea, anche in relazione al crescente uso del suolo per attività umane, che ha prodotto un’interferenza gravosa fra dinamica dei processi naturali ed attività antropiche. Le attività di monitoraggio, preannuncio e allertamento lavorano prevedendo gli eventi di piena in alveo potenzialmente catastrofici (cioè capaci di generare esondazioni nelle sezioni critiche e quindi inondazioni del territorio), con un anticipo tale da garantire l’attivazione di tutte le attività di protezione civile e messa in sicurezza. I modelli di previsione delle piene in alveo combinano fra loro un modello di afflussi-deflussi (che traduce gli afflussi pluviometrici in portate di deflusso) ed un modello idraulico di propagazione dell’onda di piena in alveo. Essi necessitano, in ingresso, di una previsione delle precipitazioni attese prodotta, a sua volta, da un modello meteorologico.