Forma e geometria nel barocco romano. Le due scale monumentali di Palazzo Barberini

04 Pubblicazione in atti di convegno
Paris Leonardo
ISSN: 2611-4062

Palazzo Barberini è uno dei simboli del barocco romano, espressione di una nuova concezione architettonica ed urbana del XVII secolo basata su un nuovo tipo edilizio. La sua costruzione, 1625, ha visto la partecipazione di Maderno, Borromini e Bernini. Ai due grandi interpreti e rivali del barocco romano, Borromini e Bernini, sono attribuite le due scale monumentali i cui ingressi si fronteggiano, nel portico, in perfetta simmetria in una vera e propria riflessione speculare. Dietro i due portali identici si scoprono due concezioni spaziali completamente opposte sullo stesso tema dello scalone.
Non esistono studi approfonditi recenti sulle due scale monumentali di palazzo Barberini. La ricerca si colloca in continuità con gli studi recenti dell’autore sul tema delle scale elicoidali rinascimentali (Vignola a Caprarola e Mascarino a palazzo del Quirinale). Un primo studio sulla matrice formale della scala elicoidale del Borromini è già stato pubblicato. Il presente contributo si basa sul completamento degli studi sulla scala del Borromini e su inediti studi sullo scalone del Bernini. I riferimenti di critica storiografica sono principalmente di C. Norberg-Schulz e Paolo Portoghesi.
Si ripropone qui una metodologia già ampiamente sperimentata in altri rilievi curati dall’autore.
Ad una fase di acquisizione scan laser basata su un progetto di presa rigoroso in relazione alla complessità spaziale dell’oggetto di studio segue una fase di elaborazione di modelli 3D attraverso una interrogazione mirata del dato digitale alla ricerca delle principali matrici formali del progetto. Il raffronto tra diversi modelli (numerici, matematici e parametrici) è l’elemento primario di conoscenza e di comprensione dell’oggetto alla ricerca dell’idea progettuale dei due grandi interpreti del barocco romano.
Il tema dello scalone monumentale viene qui declinato, nello stesso palazzo e nello stesso periodo, in due conformazioni antitetiche, una basata sul quadrato l’altra sull’ovale, nelle quali l’abilità dei progettisti si misura con la rigorosità delle forme geometriche e con i vincoli imposti dall’ordine architettonico. L’elemento cardine è evidentemente la ricerca di una nuova spazialità, che ha contrassegnato l’inizio del barocco romano, in cui l’architettura si articola secondo un sapiente gioco di relazioni luminose e percettive.

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