Cambia il clima, cambia il progetto di paesaggio?

01 Pubblicazione su rivista
Celestini Gianni
ISSN: 1125-0259

Viviamo in un mondo alterato. Inattesi ed inediti fenomeni metereologici ed ambientali colpiscono duramente le aree urbane ponendole di fronte a questioni nuove e complesse. Osserviamo davanti a noi un’immagine rovesciata. Convinti che tutta la nostra storia consistesse nel lottare contro la sua forza sempre maggiore ed infinita, la natura invece di fronte a noi è finita. Illusi di averne acquisito padronanza e controllo, questa ci possiede e praticamente ci padroneggia... eravamo sul punto di manipolarla e ormai la natura ci manipola a sua volta. Una condizione che sancisce la fine di un certo pensiero della natura. E non è questa una grande questione per il progetto di paesaggio? Nel XIX secolo si riteneva che la natura potesse salvare la città. Ora dobbiamo capire come salvare la natura necessaria alla nostra salvezza. In questa ricerca il progetto di paesaggio può proporsi quale campo di relazione tra l’ecologia e la visione umana per la costituzione di un nuovo rapporto, di una nuova fratellanza tra conoscenza artistica e conoscenza scientifica. 

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