Il frazionamento degli alloggi di edilizia residenziale pubblica a Roma come risposta alla domanda abitativa

02 Pubblicazione su volume
Reale Luca, Guarini Maria Rosaria, De Matteis Federico

L’emergenza casa rappresenta a Roma uno dei temi più urgenti ed improrogabili. La crescita urbana degli ultimi decenni, unita alla speculazione edilizia che ha caratterizzato la trasformazione del territorio romano, ha inasprito il fenomeno della povertà abitativa. Accanto ad un progressivo indebolimento dell’edilizia residenziale pubblica e all’invecchiamento del suo stock edilizio, si registra il paradossale sottoutilizzo degli alloggi, dovuto alle dinamiche demografiche attuali che vedono un disallineamento tra la consistenza del patrimonio residenziale, la normativa vigente e le domande dell’utenza. Attraverso una strategia di “intensificazione d’uso” del patrimonio abitativo – economicamente sostenibile e senza alcun consumo di suolo – si mira alla rigenerazione dello spazio architettonico e dell’assetto demografico del patrimonio residenziale pubblico. Le ricadute positive sono evidenti: la “duplicazione” di buona porzione dello stock abitativo comunale potrebbe produrre una notevole quantità di nuovi alloggi, rilanciando la dimensione pubblica della città. L’operazione è indipendente dalla scala di intervento: può costituire un metodo valido per un quartiere come per un singolo edificio o un solo appartamento. Il frazionamento, operando attraverso semplici ristrutturazioni edilizie che non incidono sull’involucro esterno, sulla struttura portante, sugli impianti tecnici o sugli spazi comuni degli edifici, è tecnicamente agile e potrebbe ridare fiato alle piccole e medie imprese edili che maggiormente hanno sofferto la crisi economica.

© Università degli Studi di Roma "La Sapienza" - Piazzale Aldo Moro 5, 00185 Roma