Ricostruire paesaggi

04 Pubblicazione in atti di convegno
Toppetti Fabrizio

La prima osservazione banale, condivisa da molti almeno in termini di principio, è che è necessario spingersi oltre l’emergenza. Il nostro patrimonio fatto di centri storici di pregio, molti dei quali di modeste dimensioni e decentrati rispetto ai grandi sistemi infrastrutturali, è estremamente fragile. Finalmente è stata approvata la legge per la quale Ermete Realacci si batte da tempo, è un primo passo, non credo sia sufficiente. Non è vero come ha affermato Dario Franceschini nella sua veste di Ministro dei Beni Culturali - anche in occasione dell’inaugurazione del Padiglione Italia della Biennale di Venezia del 2016 - che il novecento è stato il secolo dei centri storici e che oggi questo problema può dirsi risolto. A fronte di un innegabile successo in termini di salvaguardia della loro consistenza materiale c’è molto ancora da fare sul fronte della rigenerazione intesa in senso più ampio. I valori da difendere attengono all’inscindibile relazione tra urbs e civitas tra componenti materiali e immateriali, alla capacità intrinseca di evolvere e di rinnovarsi. Solo una comunità presente, operosa e giovane, può garantire la custodia, la cura e la messa in sicurezza di un patrimonio così complesso e delicato com’è il centro storico.

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