Per un situazionismo domestico. La Maison Lemoine a Bordeaux di Rem Koolhaas / OMA
Questa casa è una macchina per abitare. Il mandato del committente, rimasto paralizzato in seguito a un incidente, era chiaro: «voglio una casa complessa perché definirà il mio mondo». Il risultato è una architettura potente che, da un lato assegna alle prerogative di una configurazione fisica mutevole il ruolo di costituirsi come scena attrezzata capace di contestualizzare e facilitare l’agire dell’uomo, dall’altro di proporsi come filtro verso il mondo reale del quale riflette la complessità. Le figure primarie della composizione sono quattro: la radura, l’impronta, il recinto, il monolite. Esse sono modellate e aggregate in modo da perdere la loro perentorietà in favore della costruzione di legami a partire dai quali si dipana uno spazio fluido, costituito da ambiti definiti e caratterizzati, concatenati gli uni agli altri in sequenze narrative multiple.