Le scienze sociali e il rischio. Approcci a confronto
Lo scopo di questo lavoro non è quello di stabilire cosa siano e in cosa consistano la “buona scienza” e la “cattiva scienza”, né tantomeno di ricapitolare il dibattito epistemologico che da oltre centotrenta anni vede confrontarsi le scienze della natura e le scienze dello spirito, quanto di aprire una discussione sui criteri che consentano di valutare l’ammissibilità dei prodotti e dei contributi delle scienze sociali nel contesto del processo penale, e segnatamente, nei procedimenti che abbiano per oggetto l’impatto sociale, culturale e psicologico delle attività di valutazione, gestione e comunicazione del rischio. Il lavoro muove da una premessa di natura pragmatica, cioè la necessità di allineare la valutazione del giurista non già a un’idea normativa su cosa debbano essere le scienze sociali, ma al modo in cui queste sono effettivamente praticate nel contesto della ricerca teorica ed applicata. Quest’operazione è impossibile se non si considera la riconosciuta pluralità di paradigmi, orientamenti teorici e strumenti che ne caratterizzano l’operare insieme alla forte caratterizzazione inter, multi e transdisciplinare che contraddistingue il campo della risk research.