Innovazione sostenibile nell'industria conciaria. Opportunità e sfide
Il termine cuoio (o pelle) identifica la categoria di prodotti ottenuti dalla trasformazione della pelle animale (l’uso dei termini cuoio e pelle è normata della legge 16 dicembre 1966, n. 1112). L’industria della pelle produce più di 2 miliardi di metri quadrati di pelle l’anno e il valore totale di questo mercato è stimato intorno ai 50 miliardi di dollari. La pelle, per le sue caratteristiche visive, tattili e di durevolezza, è divenuta elemento caratterizzante dell’industria della moda (calzature, giacche, borse e accessori) per poi espandersi a nuovi settori quali l’automotive e l’arredamento. Si sono quindi consolidati binomi quali pelle-lusso, pelle-Made in Italy e più in generale pelle-qualità. Negli ultimi anni, accanto a prodotti classici in vera pelle, si sono affiancati prodotti in similpelle, cuoio rigenerato ed Ecopelle. La pelle sintetica non è vera pelle, ma è composta da un supporto in tessuto sul quale viene posto un rivestimento polimerico (plastico), mentre il rigenerato di fibre di cuoio è invece composto di fibre provenienti dal recupero di scarti del cuoio. L’Ecopelle è vera pelle, disciplinata dalla normativa UNI 11427, che ne attesta le caratteristiche di sostenibilità ambientale. Lo scopo di questo lavoro è quello di evidenziare l’innovazione nell’industria conciaria, con particolare riferimento alle tematiche ambientali e alla qualità.