Permanenza e cambiamento. Evoluzioni geografiche

02 Pubblicazione su volume
Banini Tiziana

Nell’opinione pubblica, così come tra i non addetti ai lavori, è ancora diffusa
l’idea di una geografia che descrive in modo puntuale e oggettivo
la superficie terrestre. In realtà, a partire dagli anni Ottanta dello scorso
secolo, anche la geografia ha conosciuto gli effetti della svolta post-strutturalista
che ha attraversato tutte le discipline sociali e umanistiche.
Tale svolta ha radicalmente modificato le radici ontologiche ed epistemologiche
della disciplina, comportando, tra l’altro, un completo
ripensamento del modo di concepire lo spazio e il tempo, dunque di
rapportarsi al passato, più o meno antico, e al futuro.
Questo contributo intende esporre in modo sintetico i punti essenziali
di tale svolta, utilizzando come chiave di lettura i concetti di
permanenza e di cambiamento, in relazione soprattutto agli obiettivi
più o meno espliciti della disciplina. Al centro dell’attenzione è posta
la finalità della produzione di conoscenza geografica, che per molto
tempo, proprio per gli assunti teorici e metodologici che si è data, ha
implicitamente contribuito alla reiterazione dei poteri più forti.

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