Figurazioni del materno e voci narranti nella letteratura italiana fra Otto e Novecento
Parlare della figura della madre in letteratura non è oggi né una novità né un azzardo. L’azione congiunta – a livello concettuale, epistemologico e metodologico – delle riflessioni legate all’avvento del Postmoderno, dei Cultural Studies, dei Gender and Women Studies ci ha abituato a guardare con estrema attenzione ai discorsi che la società complessa ha prodotto e produce su ruoli, modelli e figurazioni, anche attraverso i linguaggi specifici delle arti, per poi depositarli nell’immaginario collettivo. Lo dimostra ormai più di un ventennio di studi e anche di opere letterarie che hanno indagato le relazioni e i legami familiari, in particolare dal punto di vista del rapporto madri e figlie, padri e figli e/o figlie, genitori e prole, uomini o donne che siano i soggetti produttori di tali discorsi . L'articolo propone però un punto di vista innovativo da cui guardare all'argomento, e cioé, prediligere un'esplorazione che metta in luce la serie delle conseguenze che la modellizzazione di tali relazioni comportano sul piano della facoltà autoriale e sulle forme del rapporto che attraverso di esso l’autore o l’autrice instaura con la scrittura e con il progetto di costruzione del sé che essa comporta, partendo, innazi tutto, da una riflessione su quanto proposto dalla letteratura main streaming.