Urbs Roma, Urbs sacra. Forma e immagini della città
Il contributo intende analizzare l'impatto della politica urbanistica della dinastia dei Severi sulla città antica. Non solo nell’urbanistica della Città (monumenti, edifici, infrastrutture), nella sua organizzazione (uffici, strutture politico-amministrative), nei suoi servizi (acquedotti, annona, edifici per spettacolo), nel suo sistema di controllo (militare e paramilitare) ma pure, in forme più pervasive e intangibili, nella definizione della sua dimensione religiosa e giuridica e nella realizzazione della sua nuova ‘immagine’. Urbs sacra – la definizione parrebbe comparire ufficialmente per la prima volta in CIL VI 1030, datata al 201 d.C. – costituisce il culmine di una vera e propria aretologia di Roma, avviata dalla poesia augustea che, per prima, aveva celebrato la Città con una serie di inusitati epiteti e sancita dalla costruzione del tempio che Adriano aveva dedicato alla dea Roma.
Urbs Roma, in parallelo, costituisce il momento di massimo avanzamento nella definizione del concetto di urbs e delle sue implicazioni normative nella giurisprudenza romana. I principali giuristi della storia di Roma imperiale, attivi alla corte di Settimio Severo, lavorarono alla definizione giuridica della forma e della consistenza della Città, intesa come espressione e sintesi delle sue due componenti storico-urbanistiche, la città murata e la sua effettiva estensione: “Urbis appellatio muris, Romae autem continentibus aedificiis finitur, quod latius patet” (Paulus, dig. 1, 50, 16, 2).